L’Onu boccia senza riserve il bagno di sangue commesso in nome di Assad. Il Consiglio dei diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite ha stilato il rapporto sulla situazione siriana: si parla di eccidi, torture, violenze sessuali dal parte del regime, ma anche di violenze perpetrate dagli insorti. Il ministro Terzi invoca una corale assunzione di responsabilità. Pesa il bilancio delle vittime dell’ennesimo attentato all’Hotel Dama Rose A Damasco, vicino alla sede Onu.
Roma, Anche i ribelli siriani che combattono il regime di Bashar al Assad hanno commesso crimini di guerra, ma le violazioni ''non raggiungono la gravità, la frequenza e l'intensità '' di quelli perpetrati dall'esercito e dalle forze di sicurezza siriane. Lo denunciano gli investigatori sui diritti umani delle Nazioni Unite che hanno stilato un rapporto sulla situazione siriana nel quale accusano le forze governative di crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Nel rapporto si parla di eccidi indiscriminati, di torture e di violenze sessuali, da parte delle forze fedeli ad Assad. Una condanna dunque senza riserve da parte degli osservatori dell’Onu.
Secondo il ministro degli Esteri Giulio Terzi, davanti a una chiara condanna da parte di un organismo autorevole, occorre una “corale assunzione di responsabilità” da parte della comunità internazionale che conduca a un regime di transizione in Siria.
E intanto prosegue il bagno di sangue. I caccia dell'esercito siriano hanno bombardato la citta di Azaz, vicino al confine con la Turchia, uccidendo almeno otto persone, tra cui un bambino, e ferendone decine di altre, tra cui molte donne e bambini. Gli abitanti sono fuggiti, cercando riparo, e molte case sono state distrutte. Un uomo è stato estratto sanguinante ma vivo dalle macerie degli edifici distrutti. "Dio è grande! Dio è grande!", hanno urlato i soccorritori non appena sono riusciti a mettere in salvo l'uomo. Nei pressi una donna teneva in braccio un bambino senza vita e altri due corpi giacevano sulla strada coperti da lenzuola. Dopo il duplice bombardamento, in zona sono arrivati alcuni ribelli armati di Kalashnikov. Quindi alcuni uomini hanno iniziato a gridare invitando le persone a mettersi al riparo per l'arrivo di nuovi caccia, ma si è trattato solo di un falso allarme. Il raid aereo ha danneggiato molti edifici e molti dei feriti sono stati portati in auto al confine siriano a 6,5 chilometri a nord. Azaz si trova a circa 48 chilometri da Aleppo e si considera città "liberata" da quando i ribelli armati hanno cacciato l'esercito dopo una serie di scontri a luglio. Il maggiore gruppo di ribelli, la brigata Tempesta del nord, gestisce una prigione e il vicino passaggio di confine verso la Turchia.
Pesa il bilancio delle vittime, almeno trenta, dell’ennesimo attentato all’Hotel Dama Rose a Damasco, vicino alla sede Onu.