11/04/12

Il Lavoro Pubblico che cambia - Telelavoro

    La linea telelavoro del progetto “Il Lavoro Pubblico che cambia”, coordinato dal Formez su mandato del Dipartimento della Funzione Pubblica, ha come finalità l' approfondimento, la diffusione e la valorizzazione di buone pratiche di telelavoro sviluppate da PP.AA italiane ed europee e l'introduzione nelle amministrazioni delle Regioni Ob. 3 (regioni, province, comuni, Asl, università, camere di commercio, ecc.) del telelavoro e del lavoro in rete come leva per produrre innovazione e cambiamento.
    Il progetto prevede la diffusione, anche a livello nazionale, del nuovo concetto sviluppato a livello europeo di telelavoro come e-work “lavoro multilocalizzato, in rete, cooperativo" attraverso varie fasi quali:
    1) Osservatorio, finalizzato alla mappatura, a livello nazionale ed europeo delle esperienze di telelavoro e di e-work realizzate. L'osservatorio fornirà una prima idea del livello di utilizzo e di diffusione del telelavoro nelle organizzazioni pubbliche.
    2) Laboratorio, finalizzato a valorizzare tali esperienze di sperimentazione e ad utilizzarle come volano e "buon esempio" per le amministrazioni che intendono introdurre il telelavoro.
    3) Assistenza a distanza. Percorso strutturato che sosterrà e accompagnarà le amministrazioni nell'introduzione di forme di telelavoro nei propri contesti organizzativi.
    Tutte le amministrazioni delle Regioni Ob.3 (tutte le regioni fatta esclusione per: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e in regime transitorio Molise) quindi regioni, province, comuni, Asl, università, camere di commercio, ecc..
    Il progetto si propone di:
    - ottenere una mappatura sufficientemente completa delle esperienze di telelavoro realizzate dalle PP.AA italiane;
    - sviluppare, attraverso un confronto nazionale ed europeo, modelli, metodologie e strumenti per lo sviluppo di sperimentazione; 
    - accompagnare, nell'avvio di sperimentazioni, le amministrazioni interessate ad introdurre il telelavoro.

Fiorello arriva su Twitter


ROMA - Sono migliaia, in costante crescita, gli utenti di Twitter che si svegliano da qualche giorno con i 'cinguettii' mattutini di Fiorello. Stavolta non si tratta di fan o mitomani ma e' Fiorello in persona che, sempre piu' attratto da Internet (fino a poco tempo fa rifiutato), e' sbarcato sul social network da una manciata di ore.
Attesa new entry, col nome @sarofiorello e una vecchia foto del papa' Nicola, Fiore ha postato gia' oltre duecento tweet e alcune foto e clip video girati, in modo un po' maldestro, con il suo iPhone. Ed è schizzato subito al numero 1 dei personaggi più popolari su Twitter.
Poco dopo le 5, stamattina e' gia' in piedi a spasso per Roma. 'Vado in giro per Roma a fare colazioni, leggere giornali e incontrare mbriaghi!', scrive. 'Bentornati a casa gente della notte! Io esco! Qualcuno deve pur farlo questo sporco lavoro!'.
Tra un saluto agli amici di Catania e uno sbadiglio, spunta anche una notizia: per il prossimo show, su Raiuno il lunedi' dal 14 novembre, in diretta dal teatro 5 di Cinecitta', tre titoli papabili: 'Fantastico lunedi', Studio 5, e lunedi'!', ma poi ci ripensa: 'La parola lunedi' non e' necessaria e neanche varieta'', e ancora: 'A molti piace Studio 5.... Per me fa molto Mediaset'.
'Quando ti vedremo sul palco dell'Ariston a presentare Sanremo?', gli scrive un ragazzo. 'Forse mai', risponde il mattatore.
Ieri mattina su Twitter ha fatto gli auguri di buon compleanno al socio Marco Baldini, dicendo che lo aspetta per tornare alla radio insieme a lui. Poi un saluto a Giorgia, 'the voice', e un in bocca al lupo a Lorenzo Jovanotti, in procinto di salire sul palco per un concerto. Fa il tifo per Flavia Pennetta contro la Sharapova ('Viva la Pennetta... Usb', scrive), fa la pennica pomeridiana, si risveglia, guarda Sky Sport, commenta 'Sabatini della Roma sembra un personaggio del film 'Christmas Carol!' e poi dice la sua sulla Manovra finanziaria: 'Si' alla tassa di solidarieta''.
Ricorda il grande Mike Bongiorno, posta una foto quiz con un tipo (e' Andy Garcia), poi si prepara un'inslata e regala la sua ricetta: finocchi, sedano, pomodorini, menta, bottarga ed esclama, compiaciuto: 'E chi so, la Parodi?'.
Dal divano di casa scrive: ''Ci siamooooo MotoGP !!!!!! Materazzi ai box... Visto su studiosport... Controllava la 'testata' Ducati'' e 'Ha ha ha, dalla Ducati riferito alle gomme:'Siamo morbidi dietro e duri davanti...'.
In tanti accorrono a salutare l'amico Fiore sul social network che piace ai vip: ecco Giuliano dei Negramaro, Nicola Savino, Alessandro Cattelan, Francesco Facchinetti, Stefano Gabbana, Saturnino... Chissa' a chi saranno diretti i cinguettii di oggi. Forse al fratellino Beppe, a Venezia per presentare il primo film italiano in concorso alla Mostra del Cinema, 'Terraferma' di Emanuele Crialese.
L'altro giorno in un clippino, rassegna stampa alla mano, Fiorello piangeva urlando 'Non lo fare!' a Berlusconi, ritratto in una foto sulla prima pagina di un quotidiano accanto al titolo di apertura con la dichiarazione, ripresa da un'intercettazione telefonica: 'Lascio l'Italia'. Dall'edicolante Cesare agli amici del bar Tom, dal premier ai colleghi dello showbiz, fino agli amici ritrovati degli anni da animatore nei villaggi: Fiorello si concede a tutti in questo villaggio di comunicazione democratica e spontanea. E chissa' che non decida di far partire da qui qualche notizia e gag come anteprima del suo nuovo varieta', lo show piu' atteso del palinsesto autunnale. Con questo nuovo giochetto Fiorello si diverte come un bambino. Ora puo' succedere di tutto. Del resto un suo autore, Federico Taddia, ci aveva avvisati, lo scorso 1 settembre, proprio con un tweet: 'Attenzione. L'anziano Fiorello vuole iniziare ad usare Twitter!'.(giorgiana.cristalli@ansa.it
TWEET E NEWS: 'SU RAIUNO AVRÒ OSPITI I COLDPLAY' - "Notizia pazzesca! Mi dicono che alla quarta puntata del mio show ci saranno i Coldplay!": così, in mezzo a clip video girate a testa in giù e a un fiume di tweet scanzonati, Fiorello inizia a far circolare su Twitter le prime, fondate, notizie sul suo prossimo show, su Raiuno dal 14 novembre.Rompendo la ritualità dei comunicati stampa, sceglie una via originale per veicolare le prime informazioni sul suo nuovo spettacolo. Oggi ha convinto anche Marco Baldini a 'cinguettare' insieme a lui sul social network. A seguire Fiorello in questa folle avventura online, che assomiglia molto a un reality show multimediale a intermittenza, ci sono già 10.000 'followers', ma il numero sale di ora in ora.Un tweet di benvenuto è per la piccola Mia Facchinetti, appena nata: 'Augurissimi Facchinetti e Alessia! Nonno Roby felice: la 'Mià prima NiPOOHtina!'. Non si lascia sfuggire un articolo di Repubblica dal titolo 'Lecco, sparisce il cane della Brambilla', su cui posta il commento :'Brambilla: il cane che ho perso è bassotto, vecchio e sempre in calore. I detective: 'Sappiamo dov'é: Arcore!'.

Kai e gli altri, le vite spezzate

OSLO - Dove sono Ismail il ballerino, e Johannes che aveva solo 14 anni, e Marianne che ne aveva 16 ed il sorriso di una bambina, e Alexander che non si toglieva mai il cappello, e Tore che era un talento della politica? Le loro vite le ha cancellate Anders Behring Breivik, l'assassino di Oslo e Utoya, assieme a quelle di altri 71. I loro nomi spuntano sulle pagine di Facebook e Twitter. Sulla prima, brevissima lista ufficiale di vittime, resa nota alle 18.00 dalla polizia di Oslo ci sono invece solo quelli di Gunnar Linaker, Tove Aashill Knutsen, Hanna M.Orvik Endresen e Kai Hauge. Il primo ucciso a Utoya, gli altri spazzati via dalla bomba di Oslo. Gunnar aveva compiuto 23 anni da appena 15 giorni. In famiglia lo chiamavano "grande orso". Era arrivato da Bardu, ben oltre il circolo polare artico, sull'isola della morte. Quando Breivik cominciò a sparare era al telefono col padre: "Papà, c'é una sparatoria, devo andare".
Tove e Kai invece avrebbero festeggiato il compleanno domenica prossima. La prima ne avrebbe compiuti 57. Lavorava in una azienda di informatica in centro. A due passi dal quartiere del governo sventrato dalla bomba. Andava sempre in bicicletta, ma venerdì scorso l'aveva lasciata in negozio per riparare i freni. Alle 15.21 uscì per andare a prendere il tram. Alle 15.26 era in Youngtorvet, la piazza dei Giovani dove ha sede il partito laburista. E Kai, che ne avrebbe compiuti 33, era il padrone di un bar in Kristian Augustusgate. 'Blaa Resept', lo aveva chiamato giocando con i colori delle prescrizioni mediche del sistema sanitario norvegese: da lui non ce n'era bisogno per bere e mangiare bene. Organizzava feste e forniva catering. Ieri, davanti al bar chiuso c'era un tavolino con una tovaglia a quadri, una sedia vuota, mazzi di rose ed una candela. Hanna Maria Orvik Endresen aveva invece 61 anni. Insieme a Tove e Kai è stata spazzata via dalla bomba.
Ma intanto la Norvegia piange per le storie che non hanno bisogno dell'ufficialità per toccare il cuore. Su Facebook e Twitter spuntano le pagine che ricordano chi è sparito a Utoya. Come Johannes, che con i suoi 14 anni è probabilmente la vittima più giovane di Utoya. O come Ismail Haji Ahmed che aveva appena 20 anni e la pelle scura. Ed era uno dei ragazzi più "cool" di Hamar, il capoluogo dell'Hedmark in cui Breivik si era trovato la fattoria in cui preparare la bomba. Si faceva chiamare Ismail Brown. Due anni fa era stato una star della versione norvegese di 'You got a talent'. E non rinunciava mai al suo sorriso. Le morti di Monica Bosei e Tore Eikeland le ha annunciate già domenica scorsa il primo ministro Jens Stoltenberg nella sua orazione in Duomo. Tore aveva 21 ed anni era "il più grande talento politico giovane" del partito laburista. Monica ne aveva 45 e di mestiere era la direttrice del Museo Marittimo, ma da vent'anni era soprattutto la "direttrice" del campeggio di Utoya. Fu lei ad andare a prendere Anders Breivik venerdì scorso con la barca. Lo stragista la freddò appena Monica si insospettì per i silenzi di quel finto poliziotto che diceva di essere arrivato per proteggere l'isola dopo la bomba di Oslo.

Le tappe della corsa per la Casa Bianca


Entra nel vivo la corsa alla casa Bianca. Saranno quattro i dibattiti presidenziali per le elezioni 2012 saranno quattro, incluso quello fra i vicepresidenti. E si terranno in Colorado, New York, Florida e Kentucky. Il presidente Barack Obama si confrontera' nell'ottobre 2012 per tre volte con lo sfidante repubblicano.
IL PUNTO di Ugo Caltagirone - Una 'convention aperta', questo l'incubo dei repubblicani americani. Una paura che cresce man mano che la lotta per la nomination presidenziale tra Mitt Romney e Rick Santorum si fa serrata, consegnando ai vertici del partito un futuro più che mai incerto. Ai piani alti del Grand Old Party (Gop) - come scrive anche il New York Times - in molti oramai ammettono che arrivare alla convention di fine agosto a Tampa (Florida) senza che le primarie abbiano già selezionato il candidato presidenziale è una possibilità da non escludere. Si tratterebbe di uno scenario che non si verifica da 36 anni, da quando nell'arena di Kansas City (Missouri) si diedero battaglia i candidati repubblicani Ronald Reagan e Gerald Ford. Una lotta senza esclusione di colpi che lasciò il segno: alla Casa Bianca andò il democratico Jimmy Carter. Le preoccupazioni dell'establishment del Gop aumentano leggendo i sondaggi sui prossimi importanti appuntamenti delle primarie.

Martedì 20 marzo in Illinois (in casa del presidente Obama, che a Chicago ha il suo quartier generale) appare favorito Romney, anche se molti osservatori invitano a non dare nulla per scontato. Sabato 24 marzo in Lousiana (Stato conservatore del sud) dovrebbe invece prevalere Santorum, ma di stretta misura, col rischio anche qui di un testa a testa. Insomma, anche dopo le primarie in questi due importanti Stati la corsa potrebbe rimanere apertissima. Romney al momento ha conquistato circa il doppio dei delegati rispetto a Santorum: 495 contro 252. La soglia 'magica' per ottenere la nomination presidenziale è di 1.144 delegati. Decisivi potrebbero essere gli appuntamenti in cui è in palio il maggior numero di delegati, nello Stato di New York, in California e in Texas. Ma non è detto. Il timore dei vertici del partito repubblicano è che se si arrivasse ad una 'open convention', difficile sarebbe evitare lo scontro frontale tra l'establishment del partito e la base più conservatrice, come quella dei Tea Party. E una resa dei conti a poco più di due mesi dall'Election day del 6 novembre produrrebbe solo il risultato di opporre ad Obama un candidato più che mai fiaccato e indebolito dalle lotte intestine. "Siamo di fronte alla campagna elettorale più cattiva alla quale abbia mai assistito", ha confessato il senatore repubblicano John McCain, ex candidato alla presidenza, che spiega i toni particolarmente "brutali" con l'enorme mole di denaro in gioco. Sono i milioni di dollari raccolti dai cosiddetti 'Superpac', i supercomitati di azione politica che finanziano le campagne dei vari candidati, a partire dai costosissimi e velenosissimi spot contro gli avversari. Quelli che si stanno trasformando in un boomerang per l'immagine del partito repubblicano.

Intanto "Mitt e il Santò - come sono stati ribattezzati Romney e Santorum - per un giorno parlano la stessa lingua: si scagliano contro il presidente Obama sull'Afghanistan, accusandolo di portare avanti una politica di estrema debolezza. Romney lo attacca per "mancanza di leadership" nelle relazioni col presidente Karzai. Santorum invece denuncia la scelta di aver fissato un calendario per il ritiro delle truppe americane dal Paese: "Dire che ci ritiriamo alla fine del 2014 vuol dire dare alla guerriglia speranze di sopravvivenza".

Un anno dopo Giappone ricorda catastrofe


Lo scenario è da fiaba, tra le montagne imbiancate di neve e la folta foresta di bambù intorno alla città di Fukushima, capoluogo dell'omonima prefettura. Il rumore di un piccolo scavatore e il suono inconfondibile del contatore geiger richiamano alla realtà e al lavoro di una decina di operai, impegnati nei giardini delle case a rimuovere il terreno contaminato nel quartiere di Yamanoiri Watari. Ad un anno di distanza dalla catastrofe il Giappone la ricorda anche facendo i conti con le sue conseguenze, in primo luogo la contaminazione radioattiva. Nella prefettura che ospita la disastrata centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, all'origine della peggiore emergenza dopo Cernobyl, la riduzione della radioattività è l'obiettivo visto come 'indispensabile' per evitare il bando dei prodotti agricoli (un tempo ricercatissimi) e la fuga dei residenti che, nei 12 mesi a febbraio sono scesi di 43.000 unità, sotto i 2 milioni, con 10.000 bambini 'scomparsi' dalle scuole elementari. Su 58 comuni della prefettura, 41 hanno appena completato la pianificazione dei programmi di decontaminazione degli abitati, mentre per i 150.000 ettari di terreni coltivati l'intervento ci sarà successivamente, spiegano dal governo regionale. Il rischio contaminazione e la ricostruzione (con ancora 20 milioni di tonnellate di macerie stoccate e da smaltire) e l' impianto da mettere sotto controllo, malgrado la dichiarazione di arresto a freddo decisa a dicembre, sono i dossier aperti a poche ore dal primo anniversario dell'11 marzo, la triplice catastrofe del sisma di magnitudo 9, dello tsunami e della crisi nucleare, costata 19.128 tra vittime e dispersi (dato al 5 marzo della polizia nazionale), danni stimati dal governo in circa 200 miliardi di euro e 325mila evacuati, di cui 80mila dalla 'no entry zone' del raggio di 20 km dalla centrale. La situazione alla centrale di Fukushima, pur con indubbi passi in avanti, è lontana dall'essere risolta, come ha potutoverificare l'ANSA di recente, nella visita autorizzata dal gestore Tepco e governo nipponico a un pool di media stranieri
Il Giappone si prepara a fermarsi per ricordare quei 2 lunghi minuti della scossa che dalle 14.46 sconvolse il Paese, riuscito però a stupire il mondo intero, risollevandosi. Cerimonie religiose si sono tenute già in giornata per commemorare le vittime nel rito buddista, mentre domani l'evento ufficiale più importante è nel primo pomeriggio al Teatro nazionale di Tokyo: ci saranno il governo del premier Yoshihika Noda al completo e l'imperatore Akihito che ha voluto esserci malgrado i postumi del delicato intervento del 18 febbraio di bypass coronarico. Il sovrano, 78 anni, sarà presente con la consorte Michiko per una ventina di minuti, metà del tempo stimato per l'intera cerimonia, in un segnale di vicinanza al dolore di un popolo al quale si rivolse pochi giorni dopo la catastrofe, nel momento più difficile dalla fine della Seconda guerra mondiale, con un messaggio video alla nazione, unico nel suo genere, all'insegna della coesione e della solidarietà. In programma iniziative in tutto l'arcipelago e nei luoghi più colpiti - come Ishinomaki, Rikuzentakata e Minamisanriku, quasi rasa al suolo dallo tsunami e che il 25 febbraio ha aperto il primo mall in prefabbricati con una ventina di negozi - e in quelli dove ci sono gli impianti nucleari, come Oi (prefettura di Fukui), dove il governo vuole far ripartire i reattori. A Tokyo, all'Hibiya Park, c'é uno degli appuntamenti più attesi di 'Sayonara impianti nucleari! Iniziativa dei cittadini per 10 milioni di firme', il movimento che ha tra i promotori il premio Nobel per la Letteratura, Kenzaburo Oe, sostenitore ("per il bene delle future generazioni") di un referendum nazionale sull'energia atomica, sul modello italiano.

Evasione e truffe, l'Italia dei furbetti

Evasori, truffatori, ladri: tanti sono i furbetti che in Italia cercano la scorciatoia per non pagare le tasse, per frodare il fisco o per appropriarsi di quello che non hanno guadagnato con il sudore della fronte.
Un fenomeno fastidioso e pericoloso che pero' sempre piu' spesso - grazie al lavoro delle forze dell'ordine e di tanti cittadini onesti - viene smascherato. In questo speciale una raccolta di queste storie.

Grass, io non gradito? Ricorda Ddr

BERLINO, 11 APR - Una ''misura coercitiva'' che ricorda i metodi della Ddr, la Germania comunista: lo scrittore tedesco Guenter Grass critica duramente, in un intervento che sara' pubblicato domani dalla Sueddeutsche Zeitung, la decisione di Israele di dichiararlo 'persona non grata' dopo il suo poema in cui criticava la politica israeliana sull'Iran.

Fornero: migliorie, no passi indietro


Il Pdl chiede una profonda revisione del ddl sulla riforma del lavoro. E' quanto si legge in una nota diffusa dal partito
Si è tenuta oggi presso la sede del Pdl in via dell'Umiltà la riunione del partito sulla riforma del lavoro. Il PdL lavora alla riscrittura del ddl nel senso di un profondo snellimento del provvedimento, in particolare rispetto ai temi della flessibilità in entrata e degli ammortizzatori sociali. Domani il Pdl ascolterà i rappresentanti del mondo delle imprese prima di passare alla stesura definitiva delle proposte emendative. "Nella discussione - si legge nella nota finale - è emersa grande preoccupazione per lo sbilanciamento complessivo del provvedimento, condizionato da ingessature e rigidità in entrata, e che ha già ricevuto una sostanziale battuta d'arresto nell'esame dei mercati e della stampa internazionale. A maggior ragione, il PdL punta a una profonda revisione del ddl. Il PdL segnala la mancata adozione per il 2012 del decreto interministeriale relativo alla detassazione del salario, sulla base degli accordi sindacali e territoriali in funzione di maggiore efficienza e produttività. I lavoratori hanno già pagato le conseguenze di questo ritardo nei primi mesi dell'anno in termini di minore salario". Alla riunione, presieduta dal Coordinatore dei dipartimenti Renato Brunetta, hanno partecipato tra gli altri i capigruppo Cicchitto e Gasparri, il relatore del provvedimento Castro, il presidente della Commissione Lavoro del Senato Giuliano, gli ex ministri Sacconi, Romani, Gelmini, il portavoce Capezzone.
FORNERO: GOVERNO DISPONIBILE A MIGLIORAMENTI  - Il Governo è disponibile "a miglioramenti" della riforma del mercato del lavoro purché "non ci siano arretramenti". Lo ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero al termine della riunione della Commissione Lavoro del Senato spiegando che la riforma così come è stata presentata "ha un buon equilibrio". La riforma del mercato del lavoro - ha detto Fornero - ha un buon equilibrio. Credo si possa migliorare ma credo che non sarebbe utile per il Paese fare operazioni di bilancino all'indietro. Si possono fare cambiamenti per migliorare complessivamente la riforma ma non per farla arretrare". Fornero ha sottolineato che sulla flessibilità in entrata il Governo è "disposto a riconoscere" che ci sono casi di interpretazione poco corretta. "La riforma è importante per il Paese - ha detto - il Governo non ha la pretesa di sapere tutto, la riforma non è un testo definitivo. Può essere modificata mantenendo gli equilibri complessivi senza possibilità di arretramento".
Al via l'iter del disegno di legge sulla riforma del lavoro in commissione al Senato, alla presenza del ministro del Welfare Elsa Fornero. I lavori si aprono con le relazioni dei due relatori Maurizio Castro (Pdl) e Tiziano Treu (Pd). Nel pomeriggio sono previste le audizioni delle parti sociali.

La riforma del lavoro approda in Parlamento. Da oggi pomeriggio i senatori saranno impegnati ad ascoltare le ragioni delle parti sociali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Confindustria) per poi poter entrare nel vivo dell'esame forse già a partire dalla prossima settimana. Il pressing dei partiti per ulteriori modifiche è però senza sosta: il Pdl continua a chiedere innovazioni sul fronte della cosiddetta flessibilità in entrata, il Pd guarda invece agli ammortizzatori sociali. Pronti a dare battaglia anche le opposizioni: l'Italia dei Valori è tentata dall'ostruzionismo mentre la Lega, che in commissione Lavoro a Palazzo Madama conta tra le proprie fila Rosy Mauro, potrebbe cercare di dare filo da torcere durante i lavori con l'obiettivo di distogliere il proprio elettorato dalle questioni giudiziarie che stanno tenendo sotto assedio il Carroccio. Se tutti, governo compreso, sembrano aprire alla possibilità di modifiche, seppure di portata ridotta in modo da non toccare l'impianto del provvedimento, quasi nessuno fa però mostra (almeno non ancora) di voler rimettere mano all'intesa sull'articolo 18. Ad escluderlo l'ex ministro del Lavoro e relatore al ddl Tiziano Treu: l'intesa "non va toccata", dice alla vigilia dell'esame a Palazzo Madama. "Combattiamo perché l'art.18 sia aggiornato in modo ragionevole secondo le migliori esperienze europee", assicura anche il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Non a caso anche il Pdl concentra l'attenzione su un altro tavolo, quello della flessibilità in entrata, tema sul quale potrebbero registrarsi convergenze da parte dei Democratici: "Il Pdl è già al lavoro - annuncia il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri - con incontri e riunioni con i quali, ascoltando anche imprese e parti sociali, definirà poche ma chiare modifiche a un testo pieno di errori". Per vedere come tutto ciò possa concretizzarsi si dovrà comunque attendere qualche giorno: la commissione infatti si riunirà oggi e domani ma poi farà una pausa perché alcuni senatori hanno chiesto un po' di tempo per la campagna elettorale in vista delle amministrative. Così per cercare di far sì che il Senato possa comunque dare il via libera al ddl in tempi rapidi (l'auspicio più ottimista è un mese) i commissari chiederanno di essere esentati nelle prossime settimane dai lavori dell'Aula.