A diciotto anni i ragazzi e le ragazze dovrebbero avere come unica preoccupazione l'esame della patente di guida, lo studio e il divertimento. Qulcuno, a diciotto anni, si ritrova però ad affrontare problemi ben più grandi: la burocrazia, la legge italiana, la propria identità e il diritto alla cittadinanza.
I ragazzi di seconda generazione sono tutte quelle bambine e bambini nati in Italia da genitori stranieri, oppure arrivati da piccoli nel nostro paese. La loro vita potrebbe essere come quella dei compagni di scuola, invece al compimento della maggiore età si ritrovano a cercare su google cosa sia un'espulsione, la clandestinità e il diritto di cittadinanza.
Il principio dello ius sanguinis, il "diritto di sangue" che vige in Italia, permette ai figli di italiani di ottenere la cittadinanza direttamente dai propri genitori, "ereditandolo" da loro. Il principio dello ius soli invece concede lo stesso diritto anche a chi nasce in un determinato paese. Le due possibilità coesistono nei più importanti paesi europei e negli Stati Uniti, ma non in Italia. Cosa succede allora nel nostro paese?
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